Modifiche alle normative sul lavoro flessibile: ecco cosa c’è da sapere

Il nostro è un mondo profondamente tecnologico, dove ogni azione dipende unicamente dalla rete. Niente è più garantito e le competenze individuali sono costantemente sollecitate da una spinta verso cambiamenti che non devono bloccarci, ma piuttosto spingerci a un continuo miglioramento personale.

A ciò si aggiunge che l’idea del posto fisso, con 6 ore giornaliere e weekend liberi, è un’aspirazione per pochi. Questo ci ha portato a intraprendere due vie: da un lato, ci si adatta alle richieste del mercato, sacrificando le proprie esigenze personali pur di lavorare; dall’altro, ci si adatta in modo diverso.

Vale a dire, ci si re-inventa continuamente, adottando modelli e lavori nuovi, diversi e sempre più adatti alla realtà attuale, dove il mercato del lavoro richiede sempre di più, di sapere sempre di più, di non fermarsi per puntare sempre più in alto. Questo è il cosiddetto lavoro flessibile. Approfondiamo.

Cos’è un lavoro flessibile?

Immagina di perdere il lavoro improvvisamente e di avere una situazione familiare che non ti permette di restare disoccupato, ma nemmeno di accettare la proposta peggiore. Quindi, navighi tra molte offerte di lavoro, finché non decidi di provare qualcosa di nuovo, attraverso lo smart working, il lavoro da casa.

Spesso non ci sono ferie, non c’è tempo per riposare nel fine settimana. Ma almeno hai la possibilità di organizzare le giornate, restando più tempo a casa, prendendoti cura di te e della tua famiglia, non trascurando i figli e sfruttando anche parte dei tuoi studi, che così non vanno sprecati.

E ti ritrovi anche con un buon guadagno a fine mese, che ti fa sentire meno il peso del lavoro e meno difficile accettare l’idea di non avere qualcosa di reale e concreto per il futuro. Detto questo, considera che puoi sempre chiudere questa porta per aprirne un’altra, più interessante sia a livello organizzativo, che di lavoro, che economico.

Come si articola a livello normativo il lavoro flessibile?

Il diritto alla flessibilità è alla base del lavoro flessibile. Perché quindi serve una normativa? Perché sapere che lavori da casa per alcuni significa che puoi essere sempre contattato, anche durante il pranzo o la cena con la famiglia, e questa è una vera invasione della tua vita privata.

Per la sicurezza e soprattutto per il benessere del lavoratore indipendente, lavorare in un ambiente adeguato e sano, con strumenti idonei e regole che tutelino anche il tempo e lo spazio libero, seppur limitato, della persona, è fondamentale, altrimenti si rischia di non avere più una vita.

Esistono quindi orari per le chiamate, tempi per risolvere i problemi, momenti per gestire gli imprevisti, che non devono essere gravi, perché in tal caso bisogna essere tempestivi. Inoltre, questo serve anche a dare stimoli crescenti, soprattutto se si lavora in team, consentendo non solo il monitoraggio dei dipendenti, ma la stessa libertà che si cerca di dare loro.

Ecco come migliorare tutto

Oltre agli orari e ai tempi di lavoro, inclusi gli imprevisti e i possibili straordinari, consideriamo anche i benefit aziendali. Se un’azienda ha molti lavoratori che lavorano costantemente, con le nuove normative puoi garantire una maggiore operatività a chi lavora da remoto, che non viene penalizzato rispetto a chi opera in sede. Ciò significa che si richiede il loro aiuto attraverso dei benefit, aiuti economici sostanziosi, che migliorano e incentivano l’attività dei dipendenti con lavoro flessibile, ma che sono molto validi e operativi.

In questo modo, il lavoro flessibile è considerato più accessibile rispetto al passato e tutti possono ritenerlo fattibile, soprattutto in caso di difficoltà familiari e legate agli spostamenti. Il lavoro in questo caso non diventa invalidante, ma si possono conciliare facilmente carriera e vita familiare, senza sacrificare nulla.

In un certo senso, si attua un programma di attenzione alle tutele sociali: chi lavora da remoto non deve necessariamente guadagnare meno di chi lavora in sede. Anzi, alcuni professionisti scelgono questa strada dopo tanto girovagare per ritemprarsi e darsi un’altra opportunità, fatta di miglioramenti non solo economici, ma anche di libertà personali.

Il lavoro flessibile è la soluzione per tanti

Con il lavoro flessibile oggi stiamo aprendo la strada verso il futuro. Stiamo cercando tutti di trovare il nostro posto nel mondo, un modo per guadagnare e vivere serenamente il rapporto con la quotidianità, senza diventare schiavi del lavoro e delle attività fuori casa, mentre la nostra famiglia fatica e i nostri figli crescono senza che ce ne accorgiamo.

Le normative in tal senso sembrano venirci incontro e si prevede che presto potremo avere una situazione sempre migliore, con maggiore tutela per chi decide di avventurarsi in questo mondo fatto di incertezze e senza sicurezze, ma che ci apre comunque qualche porta per farci vivere con serenità e con qualche piccolo guadagno in più.

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